Pubblicato il 17 aprile 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Riflessioni post pasquali dopo il bombardamento di auguri arrivati in ogni forma tecnologica: via sms, via mail, per mezzo di video o immagini ironiche, lontani ormai i tempi in cui al massimo ci si permetteva una telefonata ai parenti o amici per il giorno di Pasqua quando bisognava mobilitarsi e andare in pellegrinaggio dai nonni e dalla famiglia riunita.
Non a caso in questi giorni sulla Rete impazza una clip trasferita dal canale Youtube in tutto il web, un breve filmato di 3’23” rilasciato dal gruppo video maker napoletano Casa Surace proprio il venerdì santo in cui si ricrea una situazione alquanto surreale: come sarebbe stata l’Ultima Cena di Gesù coi discepoli se fossero esistiti smartphone, tablet e pc con collegamento internet?
I quattro ragazzi di Napoli, tutti under 30 e appassionati di cinema, web e teatro hanno immaginato un’Ultima Cena prendere vita e utilizzando la più famosa delle rappresentazioni della storia dell’arte, quella dipinta da Leonardo da Vinci: Cristo al centro offre il pane e il vino dell’Eucarestia cercando di trasmettere e parlare agli apostoli il sacro momento ma viene continuamente interrotto da suoni e segnali acustici ben riconoscibili da chi possiede app e messaggerie istantanee installate negli smartphone e altri applicativi di diversi social network.

maxiart-Ultima Cena (1)
Gesù viene continuamente distratto da chi scarica musica, chi si fa selfie e posta nel web immagini, momenti e istantanee, addirittura Giuda invia a Gesù una emoticon con un bacio, un bacio social, virtuale!
La Rete si è divisa tra provocazione ironica e accusa di blasfemia nei confronti di questo breve filmato, ma a pensarci bene non è molto lontano da quello che succede nelle tavole di quasi tutto il mondo dove impazza la tecnologia e la parola si ferma a favore di messaggi copia&incolla spediti a tutta la rubrica del telefono per augurare “UNA SERENA E FELICE BUONA PASQUA” alla quale spesso si risponde con un’immagine preconfezionata o sterili e simili sms di ringraziamento “…A TE E FAMIGLIA“.
Siamo davvero nell’era della comunicazione globale quando non si riesce a parlare neppure tra commensali?

maxiart-Marithe François Girbaud
Nell’intelligente lavoro proposto dai giovani napoletani, si vede calato nel mondo contemporaneo ciò che ogni artista di ogni epoca ha sempre rappresentato: la quotidianità del contemporaneo, il sacro vicino al profano di ogni giorno tanto da risultare motivo di arricchimento visivo introducendo pezzi di “modernità” specchio dei tempi vissuti.
Ecco allora tra gli esempi l’Ultima Cena di Giotto negli affreschi della Cappella degli Scrovegni con i banchettanti visti di spalle oppure la versione di Paolo Veronese, tripudio di forme e colori calati in una festa veneziana intitolata Convitto in casa Levi o il banchetto inscenato da Tintoretto fino ad arrivare alle ultime cene moderne di David La Chapelle, di Elisabeth Ohlson o di Marithe & François Girbaud fino ad uno stravolgimento di utilizzo per fini pubblicitari.
Quindi, ogni epoca ha l’Ultima Cena che si merita e noi forse ci meritiamo l’invasione social.
Più che le parole godetevi ora il filmato nel link sotto riportato, con tanto di finale dopo tre giorni dall’Ultima Cena…