Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi.
No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)

Prima di iniziare a leggere un libro, i fattori che portano alla lettura del testo selezionato sono molteplici e spesso non dà il giusto peso poiché diventa una scelta d’istinto e naturale.
Si comincia la lettura per gusto, in base alle cose piacciono, in base al genere che varia dal romanzo, alla narrativa, ai classici, alla fantascienza, ai gialli, alle biografie o storie d’amore, senza scordare i romanzi storici e fantasy.
Poi, individuato il genere, si passa all’autore e la rosa delle possibilità si apre in conformità a ciò che si preferisce, magari dettato dalla moda del momento, da una scelta fatta discutendo con gli amici, una recensione sentita in tv o letta su un giornale, insomma si arriva poi a stringere tra le mani un libro comprato di fresco in libreria, in un supermercato o arrivato direttamente a casa per posta dopo un ordine sul web, oppure, scaricato sul tablet, sullo smartphone o altri dispositivi, magari preso in prestito dalla locale biblioteca o da un amico.
Le scusanti per non leggere un libro quindi si fanno labili: se si può si fa, il tempo lo si trova sempre! Perché si legge? Perché non ne possiamo fare a meno una volta che lo si è imparato, dalle timide asticelle malferme assimilate a scuola in stampatello, alla crescita con il corsivo, l’illuminazione di unire le lettere per formare una parola e da tante parole una frase e poi via vai a completare un racconto fino alla lettura di intere pagine il passo non è di certo breve, ma fa parte della storia di ognuno di noi.
Chi ricorda il primo libro letto nella vita? Il primo libro preso in prestito in biblioteca? E quello regalato e ricevuto? La lettura fa parte della nostra esistenza, del quotidiano e diventa uno strumento indispensabile ogni giorno.
Nessuno si improvvisa a leggere senza sapere il significato delle parole, senza avere una capacità critica di capire poi quello che sta leggendo, solo i bambini, nella loro innocenza e ingenuità quando sono tanto piccoli e ancora non conoscono le parole, copiano gli adulti e leggono, magari col libro a rovescio, scimmiottando ciò che fanno i grandi.
Questo avviene anche nelle arti: se non si impara l’ABC della composizione, se non si conoscono le regole basilari di prospettiva e disegno, se non si apprendono le leggi del colore, come si può poi procedere sicuri verso un proprio elaborato?
Non basta, ed è questo forse l’errore che molti scambiano nell’arte contemporanea, dare emozione e trasferirle poi su una tela gettando alla rinfusa i colori sentendosi figli di Jackson Pollock, non è necessario assemblare vecchi oggetti tutti insieme per creare un’opera alla Arman, così come uno squarcio sulla tela non fa del fresco artista un novello Lucio Fontana.
Il rischio è di sembrare un bambino incapace che scimmiotta i grandi, perché come per la lettura serve un apprendistato fatto di esercizio, di confronto, di nuovi testi sui quali imparare ed esercitarsi, così la ricerca, la storia, la conoscenza del passato e il confronto diventano quanto mai essenziali per comporre poi un risultato apprezzabile.
Certo, ricopiare è un ottimo esercizio, perché solo in questo modo poi si arriva, a essere pronti a esprimere se stessi e il proprio pensiero in maniera unica, originale.
Come si può approdare all’astratto senza essere passati prima dal figurativo? Un autore di un romanzo fantasy può parlare di draghi e unicorni, ma la sua conoscenza parte da una supporto reale del mondo che lo circonda. Così in arte, la padronanza e la conoscenza del reale porta poi alla realizzazione non solo dell’impressione, ma dell’espressione del sé.
Leggere e decifrare un linguaggio si fa ogni giorno, non solo nella lettura di parole e frasi che compongono un testo, ma in ogni essenza visiva che coniuga poi, alla fine, quello che si percepisce, con quello che si crea.
Le parole formano un testo, le forme e i colori creano un’opera, entrambe diventano impressioni del reale e, nello stesso tempo, espressioni della creatività.