Archivio tag Arte Programmata

È sempre la stessa storia… storia delle storie da raccontare!

Studia il passato se vuoi prevedere il futuro.”
(Confucio)

Le vicissitudini delle arti passano attraverso le situazioni di vita degli artisti che sviluppano in prima persona le cose, gli eventi e i cambiamenti epocali.
È un indizio importante ciò che con la cultura delle immagini si arriva a percepire e a fare, non é mai da sottovalutare il potere della storia e della cultura generale che arriva di “prepotenza” ad insidiarsi nella storia.
Percepire la storia dell’arte é comprendere la storia dell’uomo, rimangono segni che lasciano lo spazio del momento che si vive, il corso degli eventi poi storicizzati sono pieni di simboli che ne tracciano spaio e situazioni.

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Ennio Ludovico Chiggio. Dislocamenti Amodali. Ricerche 1957-2011

Pubblicato il 17 giugno 2011

Mostra Ennio Ludovico Chiggio. Dislocamenti Amodali. Ricerche 1957-2011
Centro Culturale Altinate/ San Gaetano, Padova 18 giugno -17 luglio 2011

Testo integrale degli apparati critici in versione PDF

Comunicato stampa:

Dislocamenti amodali è il titolo che indica le modalità non ortodosse seguite dal suo autore, Ennio Ludovico Chiggio, nelle ricerche che ha compiuto in 50 anni, che lo hanno visto sempre al centro d’avventure culturali e di sodalizi collettivi con cui ha condiviso e attraversato molti episodi del contemporaneo.
L’amodalità consiste nella forma espositiva voluta dall’autore con episodi centrati sulla materia del vedere, con tagli diacronici e sincronici sul piano storico, che disloca appunto le opere raccolte e presentate nell’antologica (presso il Centro culturale San Gaetano di Padova), su piani ellittici, con un’irrimediabile e voluta perdita del centro.

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Il Cenacolo del Pozzetto

Pubblicato il 26 febbraio 2010

in “L’arte contemporanea a Padova lungo il corso del’900″
pp. 49 – 58

Testo integrale in versione PDF

Il circolo culturale “Il Pozzetto”, cosi chiamato dalla primitiva denominazione di via Nazario Sauro, 4 a Padova in cui ha sede, apre le porte il 20 ottobre 1956 con una mostra di Tono Zancanaro legato da profonda amicizia al presidente e fondatore  del circolo, Ettore Luccini.
Il Pozzetto si apre per 4 anni (1956-1960) all’insegna di “un orizzonte aperto”.

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