Archivio tag Auguste Rodin

Love song. Amore per amore d’arte. “Love song”, questa è una canzone d’amore, una canzone d’amore, che dura il tempo di un ascolto.

a Marco Cocci,
folle folletto d’energia, per le sue “Love song”,
per l’incredibile forza, amore ed emozione che mette in ogni cosa che fa,
per essere ciò che è e perché non cambi mai!

Love song“, questa è una canzone d’amore, una canzone d’amore, che dura il tempo di un ascolto. Una canzone, versi cantanti in forma di poesia e che si mescolano ad immagini che poi si riversano verso chi si ama, indice dell’amore, punto a cui tutto arriva.
Dante Alighieri e Beatrice, Francesco Petrarca e Laura, Raffaello e la Fornarina, Salvador Dalì e Gala, Frida Khalo e Diego Rivera, Auguste Rodin e Camille Claudel, Robert Rauschenberg e Jasper Johns, Jackson Pollock e Lee Krasner, Gilbert e George, John Lennon e Yoko Ono, Marina Abramovic e Ulay, l’amore nelle arti, le coppie che si amano, si lasciano e amano ancora, solo un piccolo esempio nella vastità della storia dell’amore nell’arte.

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L’esecuzione dell’invisibile nel segno di Tibor Szemenyey-Nagy

La creazione di un’opera da parte di un artista si concentra in ogni suo passo attraverso una fase emozionale che si esplica poi nella visione finale posta agli occhi dello spettatore.
La creazione è fantasia, è rapporto interiorizzato che trova nei materiali e nelle materie la sua univoca manifestazione, l’oggetto scultoreo diventa un tocco, un segno che si blocca e che si crea, si plasma fino ad essere tangibile e palpabile.
La creazione è quindi la base della scultura e della produzione dell’artista ungherese Tibor Szemenyey-Nagy, è la viva presenza di una sacralità che sfocia nel mondo mistico in cui la vibrazione dei sentimenti e dell’anima arrivano ad un colloquio interiorizzato con il fruitore.

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Amore totale, amore unico: “Io amo!”

Pubblicato il 12 febbraio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2016

Dedicato a chi sa amare, a chi ama, a chi amerà e a chi ha amato
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.”
(Divina Commedia, InfernoCanto V, Dante Alighieri)

Si parla spesso di questi tempi di “amore”, di persone che amano, di chi abbia il diritto (?) di volere bene e di dichiarare ad un’altra persona “Io ti amo, ti voglio bene”.

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