Archivio tag Cindy Sherman

Riflettere riflessi. Specchio specchio delle mie brame…

Capita spesso di doversi confrontare con l’immagine di noi stessi riflessa in uno specchio: al mattino appena alzati a rimirare un volto assonnato, mentre ci si prepara per affrontare la giornata, quando ci si veste e ci si controlla se quella camicia si abbina alle scarpe e infine una rapida occhiata prima di uscire di casa nello specchio d’entrata prima di prendere il mazzo di chiavi e chiudere poi la porta.
Bene. Si può senz’altro dire che le giornate cominciano con uno sguardo verso di sé e in tal modo spesso finiscono alla stessa maniera: ci si strucca, ci si lava i denti, una visione d’insieme ad una faccia stanca dopo la giornata di impegni e lavoro e poi a letto.

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L’arte è una questione di pelle, epidermide di emozioni

Pubblicato il 21 marzo 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

La cosa più profonda di un uomo è la pelle
(Paul Valery)

Una sensazione. Quando qualcosa si insinua e piace o, al contrario, si allontana invece dai nostri piaceri la prima ad assaporarne l’impatto è la pelle, come? Con un brivido o una percezione di calore diffuso che si pone tra l’esterno e l’emozionalità del vissuto, il nostro corpo.
L’arte è così, come la pelle, dà i brividi, è il limite tra esterno ed esternalizzazione, l’arte è la pelle su cui si indagano le sensazioni, la critica di sé, la storia, dove si gettano le basi future senza scordare di guardare indietro.
L’arte è il confine, la pelle è il confine.

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Incontro con Enrica Feltracco, curatrice d’arte.

 “Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te…
io sì, che avrò cura di te.”
(La cura – Franco Battiato)

Davanti ad una fetta di strudel (“Guarda che l’ho comprato? Ma solo perché non avevo tempo!” ci tiene a precisare Enrica) e ad una Coca Zero, più che un’intervista ad una curatrice le parole che seguono sono state un fiume di pensieri, di interruzioni tra sms, whatsapp, telefonate, i compiti di grammatica della figlia Anna, qualche sigaretta e tante risate, condite da qualche lacrima di commozione in alcuni punti, quali? A voi scoprirlo nella lettura che segue.

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Corpo a corpo: ossessione ad “arte” per la perfezione

Pubblicato il 13 novembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.”
(Jim Rohn)

L’ossessione per il corpo perfetto sembra accompagnare i pensieri di questi ultimi decenni, mai è data cosi importanza al corpo umano.
Già dagli anni Settanta la fisicità, la carnalità e l’espressione del corpo sono linguaggi che si ripercorrono in tutti i settori dalla politica, con l’affermazione del corpo della donna e la sessualità liberata da schemi e concetti che avevano represso l’uomo, fino alla concezione artistica di un corpo che parla per mezzo di installazioni, performance, body art che trova il suo massimo accentuato.

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Hot Art. L’arte erotica nella storia contemporanea dal voyeurismo ai selfie hot

Pubblicato il 3 luglio 2015 in https://vecchiatoart.blogspot.com

L’estate, il calore, l’afa che traspare nell’aria, i corpi che si denudano ed espongono al sole, la voglia di liberarsi dei vestiti ed essere più leggeri e liberi porta alla (di)scoperta di un sopito eros che pervade i mesi più caldi dell’anno, è innegabile che “se la lingua batte dove il dente duole” “l’occhio cada dove (non ) si vuole“.
Hot il tempo, hot le situazioni che si creano, hot i percorsi che si palesano e i messaggi che sono lanciati, hot i risultati che si avvinghiano nelle menti: un caldo stuzzicare che dà vita, per mezzo dalla vista e dei sensi, ad un percorso tra arte ed erotismo.

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“Caro diario…” dal cartaceo ai selfie, la voglia di apparire ed esserci

Pubblicato il 9 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Dedicato a Luca, archivista senza un selfie

Instancabile voglia di apparire, di esserci, di far presenza, questo sembra il motto ormai del mondo contemporaneo costellato dai social e dalle nuove tecnologie.
Nei diari virtuali e quotidiani si insinuano pensieri, immagini, video, collegamenti, tutto per la voglia di apparire e di essere perché, diciamocelo, nessuno mette un post o un like nei siti social per restare anonimo!

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L’altra metà dell’arte. Da muse ad artiste: donne in testa (o in festa)

Pubblicato l’8 marzo 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Pensando alla storia dell’arte la figura del pittore o scultore intento a realizzare un’opera si lega alla memoria di un artista maschio, ma quante sono le donne nell’arte? Quali sono?
Presenze che ritornano nelle opere come soggetti o modelle, mogli o amanti, compagne o ispiratrici come Gala per Salvador Dalì o le tanto amate donne picassiane ma dove sono le donne artiste?
Nel passato non sono mai esistite botteghe che hanno permesso lo sviluppo artistico della donna che fu sempre relegata ad arti minori quali tessitura, miniatura e ricamo.
In questo breve spazio a disposizione vogliamo ricordare i nomi delle donne che hanno fatto la storia dell’arte, mettendosi dall’atra parte della cattedra, non come muse ma come fautrici dell’arte stessa.

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