Archivio tag Giorgio Dalla Costa

Dissolvenze. Viaggio all’interno della mostra. Appunti e visioni di una visita guidata.

Il Monte di Pietà a destra, la maestosa severità del Duomo davanti con a fianco il Battistero decorato da Giusto de’ Menabuoi, il Palazzo Arcivescovile a sinistra e la piazza centrale che tutto abbraccia. Davanti, dirimpetto al Duomo, si apre il ghetto ebraico e camminando sui sampietrini si ripercorrono strade antiche, memorie e ricordi di un tempo passato che si accavallano al presente caotico fatto di traffico d’auto, biciclette e motorini, gente che parla al cellulare o che si isola con le cuffiette ascoltando musica.

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DISSOLVENZE – Museo Diocesano di Padova

DISSOLVENZE

26 Ottobre 2019 – 30 Novembre 2019

Museo Diocesano, Padova

Inaugurazione, sabato 26 Ottobre 2019, ore 18.00

MV Eventi e il Museo Diocesano di Padova presentano la mostra “Dissolvenze”, curata da Enrica Feltracco, Massimiliano Sabbion e Matteo Vanzan.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 26 Ottobre alle ore 18.00 nelle splendide sale del Museo Diocesano di Padova
47 artisti nazionali e internazionali più il Poetic Hotel racconteranno la loro idea di dissolvenza nell’arte oggi, attraverso pittura, scultura, fotografia, video art e installazioni.

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VERA. Ogni donna è vera, come vera è la sua storia

“…e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose.”
(La canzone di Marinella – Fabrizio de Andrè)

Perché un essere umano arriva ad infierire su un altro suo simile solo perché presumibilmente debole e privo di difesa? Perché i sentimenti cambiano e dall’amore si passa all’odio? Che cosa spinge un uomo ad usare violenza verso una creatura più fragile, spesso verso una donna?
Ogni giorno i media si riempiono di violenza perpetrata verso chi non trova rispetto, amore e protezione e non si contano gli episodi di femminicidio, di violenza carnale e psicologica ai danni delle donne.
La violenza dilaga, dal singolo, al gruppo che schernisce e sporca la purezza dell’anima più debole, un corpo che cade sotto i colpi di chi usurpa e lo viola facendolo sentire un oggetto, una “cosa” su cui scaricare rabbia e paure, un corpo che si trova abusato e usato, un’anima ferita, divisa in due, tra ciò che segna il mondo prima della violenza e il dopo, mentre il tempo scorre e continua.

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