Archivio tag Op Art

Marina Apollonio.Una voce femminile nell’arte cinetica

Pubblicato il 2 settembre 2011

Testo critico integrale in versione PDF

Mostra Marina Apollonio. Una voce femminile nell’arte cinetica, 2 settembre 2011, Fioretto Arte (Abano Terme)

Comunicato stampa:

L’essenzialità e la semplicità del cerchio, figura geometrica ricorrente nell’opera dell’artista Marina Apollonio (Trieste, 1940), nasce da un’analisi condotta dall’artista al quale rivolge tutta la sua attività di studio e il suo lavoro artistico: “l’interesse della mia ricerca è rivolto all’indagine nell’ambito di una forma primaria qual è, in questo caso, il cerchio allo scopo di studiarne le possibilità strutturali per renderla attiva cercando il massimo risultato con la massima economia.
Ne deriva un impiego estremamente rigoroso, e funzionale rispetto allo scopo, degli elementi costitutivi.”

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Ennio Ludovico Chiggio. Dislocamenti Amodali. Ricerche 1957-2011

Pubblicato il 17 giugno 2011

Mostra Ennio Ludovico Chiggio. Dislocamenti Amodali. Ricerche 1957-2011
Centro Culturale Altinate/ San Gaetano, Padova 18 giugno -17 luglio 2011

Testo integrale degli apparati critici in versione PDF

Comunicato stampa:

Dislocamenti amodali è il titolo che indica le modalità non ortodosse seguite dal suo autore, Ennio Ludovico Chiggio, nelle ricerche che ha compiuto in 50 anni, che lo hanno visto sempre al centro d’avventure culturali e di sodalizi collettivi con cui ha condiviso e attraversato molti episodi del contemporaneo.
L’amodalità consiste nella forma espositiva voluta dall’autore con episodi centrati sulla materia del vedere, con tagli diacronici e sincronici sul piano storico, che disloca appunto le opere raccolte e presentate nell’antologica (presso il Centro culturale San Gaetano di Padova), su piani ellittici, con un’irrimediabile e voluta perdita del centro.

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Bruno Ezio Caraceni (1927 – 1986)

Pubblicato il 4 luglio 2008

Testo critico integrale in versione PDF

 Mostra Bruno Ezio Caraceni (1927 – 1986), 12 luglio – 31 agosto 2008, Palazzo Ragazzoni Flangini Biglia, Sacile

Un tema ricorrente nella bibliografia su Bruno Caraceni (Chioggia, 1927-1986), esigua ma punteggiata dall’approvazione di molte tra le firme più illustri della critica d’arte italiana (Lionello Venturi, Maurizio Calvesi, Filiberto Menna, Alberto Boatto, Maurizio Fagiolo…), è lo stupore per la sua mancata acquisizione nella rosa degli artisti saldamente acquisiti, gratificati dal successo, dopo che egli è stato invitato a partecipare a ben tre edizioni della Biennale di Venezia (1956, 1958 e 1968).

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