Archivio tag Salvador Dalì

Love song. Amore per amore d’arte. “Love song”, questa è una canzone d’amore, una canzone d’amore, che dura il tempo di un ascolto.

a Marco Cocci,
folle folletto d’energia, per le sue “Love song”,
per l’incredibile forza, amore ed emozione che mette in ogni cosa che fa,
per essere ciò che è e perché non cambi mai!

Love song“, questa è una canzone d’amore, una canzone d’amore, che dura il tempo di un ascolto. Una canzone, versi cantanti in forma di poesia e che si mescolano ad immagini che poi si riversano verso chi si ama, indice dell’amore, punto a cui tutto arriva.
Dante Alighieri e Beatrice, Francesco Petrarca e Laura, Raffaello e la Fornarina, Salvador Dalì e Gala, Frida Khalo e Diego Rivera, Auguste Rodin e Camille Claudel, Robert Rauschenberg e Jasper Johns, Jackson Pollock e Lee Krasner, Gilbert e George, John Lennon e Yoko Ono, Marina Abramovic e Ulay, l’amore nelle arti, le coppie che si amano, si lasciano e amano ancora, solo un piccolo esempio nella vastità della storia dell’amore nell’arte.

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“Orrore! Ma che schifo quest’opera!” la bellezza non è tutto

Che schifo questo quadro!“, affermazione spesso dettata d’istinto verso un lavoro compiuto da un artista che non piace, o meglio, che non trova i nostri gusti e tocca le nostre corde emotive.
Ma lo “schifo”, da cosa è generato? Da una non ben identificata interpretazione del soggetto posto di fronte? Da un assembramento di forme e colori che non trovano il nostro personale gusto? Da una ricerca infantile e sommaria di ciò che è rappresentato?
Gli elementi sono variabili, sono troppi forse per essere elencati, si passa dal piacere soggettivo al gusto oggettivo: se una cosa è brutta, è brutta!

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Il futuro del domani nell’arte è l’oggi. Carpire il passato per creare contemporaneità.

Pubblicato il 29 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Un’opera non è di un autore e neppure la vita lo è”
(Carmelo Bene)

Difficile piacere a tutti e trovare per tutti la stessa cosa che piaccia, difficile accontentare le persone e mettere tutti d’accordo.
Per chi si occupa di arte, per chi la fa, la vive e ne fa sua professione diventa ancora più impegnativo arrivare a colpire anima ed emozione dello spettatore.
Diatribe secolari tra gli artisti e i loro estimatori si snodano nella notte dei tempi: cosa preferire tra una pittura e una scultura? Chi si forgia del titolo di “artista”? Quale valore dare all’opera d’arte?

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J’aime aussi l’amour et la violence. “L’Amour Terrible” mostra di Tony Gallo

Dit moi qu’est que tu penses?
De ma vie,
De mon adolescense.
Dit moi qu’est que tu penses?
J’aime aussi l’amour et la violence
(L’amour et la violence – Sébastien Tellier)

Amour Terrible, tremendo e differente quando si accavalla nei pensieri e nelle scelte, dai sapori differenti. Amore e arte spesso coincidono e si fondono in un tutt’uno, perché? Perché si abbisogna di amare e di essere ricambiati e di costante cose belle che sanno e devono emozionare.
Uno dei soggetti preferiti dagli artisti é proprio l’amore, sentimento che muove le stelle ed é causa di guerre.

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“Qualsiasi cosa diciamo, parliamo sempre di noi stessi”. Arte e conversazioni per apparire quello che NON siamo.

Pubblicato il 13.05.2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Qualsiasi cosa diciamo, parliamo sempre di noi stessi
(Alison Bechdel)

È inutile, quando si cerca di apparire quello che non si è poi alla fine si risulta solo ridicoli di fronte agli altri e in primis di fronte a noi stessi.
Inutile quindi dimostrare di essere altro e creare false aspettative, inutile sobbarcarsi di oneri e applausi se poi in realtà si è quello che si è senza sensazionalismi e sproloquio di aggettivi a tratti imbarazzanti.
A tutti sarà capitato di essere invitati ad una festa o ad una cena dove si conosce la maggior parte degli invitati e di destare la curiosità di chi si vede per la prima volta.

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Click! Si scatta. Selfie dai water dorati e amore nell’arte

Pubblicato il 26 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Un tema sul quale si ritorna sempre è l’importanza dei social network che influenzano il mondo dell’immaginario artistico contemporaneo. Quando una foto è postata in uno dei tanti social atti alla diffusione di emozioni, pensieri, realtà che ormai abbattono il concetto di privacy in quanto tutto è messo in un circuito globale che distrugge confini e situazioni con il rischio a volte di scadere nel ridicolo o nella visione oltre il buongusto: gente che si fotografa nei bagni o che indicano al mondo quali pietanze preferiscono e ingurgitano, quando mai il cibo è stato cosi fotografato e messo in un tam tam mediatico senza confini o quando il cesso è artisticamente appetibile?

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L’arte o l’artista? Immagine e prodotto su chi “pesa” di più!

Pubblicato il 01 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

a Zaha Hadid,
costruttrice di sogni e architetture

L’attesa del piacere è essa stessa il piacere
(Gotthold Ephraim Lessing)

Nella partita tra chi salvare se l’arte o l’artista chi vince? Chi è più importante? L’artista che passa o l’arte che resta?
L’artista spesso viene supportato e con lui vengo spinte e avvalorate idee e situazioni, diventa protagonista non solo di opere ma di una serie di lavoro di comunicazione, marketing, apparizioni e comparsate che ne creano il mito, dove l’immagine medesima travalica poi la sua produzione a favore di un egocentrismo che diventa esso stesso prodotto d’arte.

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Arte e cura del corpo: la bellezza nell’ultimo secolo

Pubblicato il 22/01/2016 http://vecchiatoart.blogspot.it

Com’è cambiato il concetto di bellezza nel corso dei secoli? Cosa si può definire piacevolmente estetico e cosa disturbante visivamente?
Solo nell’ultimo secolo l’idea di bellezza si è modificata in tanti punti di vista e nuovi canoni estetici si sono susseguiti nel corso dei decenni.
Il corpo è cambiato, il corpo si è trasformato ed è, oggi più che mai, il simbolo di una società in continua evoluzione.

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Pittura o scultura: fu vera gloria? La supremazia delle arti

Pubblicato il 17 novembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

A Massimo Antonelli,
perché la scultura non è solo dare forma alla materia ma plasmare le emozioni

Chi si può definire “artista” tra uno scultore e un pittore? La scultura è artigianato e la pittura tecnica? Dilemmi che vanno sotto il nome di “competenze artistiche” che si ritrovano ciclicamente in conflitto nei confronti della supremazia dell’una o dell’altra: chi è la migliore? Chi è l’artista a tutto tondo?

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Animali dai capelli rosa: bestie e bestialità da vernissage

Pubblicato il 25 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Non ho capito perché per andare ad un’inaugurazione d’arte bisogna per forza avere i capelli rosa…
Lo stupore di fronte all’originalità si perde davanti alla banalità, sono passati i tempi del Futurismo in cui per essere sovversivi e originali bastava girarsi le giacche e i panciotti e al massimo indossare poi sgargianti colori, ora sembra che lo stupire sia la prima vera formula di presentazione.

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