Archivio tag Terry Richardson

ARTE E LINGUAGGI URBANI. La Street Art e l’influenza sul territorio contemporaneo

Attraverso la lezione ARTE E LINGUAGGI URBANI. La Street Art e l’influenza sul territorio contemporaneo, si parlerà di arte contemporanea partendo dagli ultimi trent’anni di storia.
Com’è cambiato il concetto di “opera d’arte”? Quali sono i nuovi artisti e gli spazi dove operano? Quali le nuove tecnologie e le nuove tecniche al servizio della creatività?
La città come spazio sulla quale praticare, gli street artist come nuove figure che arricchiscono con la propria identità i muri con segni, forme, colori gettando le basi di un “sentire” attuale il mondo contemporaneo sempre più senza frontiere, abbattuto dai social network e dalla voglia di comunicazione globale.
Dai graffiti alla street, dal video alle performance, dai social alla diffusione di nuovi linguaggi che si fondono tra arte, musica, video gli anni 2000 si sono aperti all’insegna di un sistema senza confini.
La lezione indagherà gli artisti di oggi che sono pronti a diventare gli storicizzati del domani: da Keith Haring, Toxic, Jean-Michel Basquiat passando per Banksy, Blu, Os Gemeos fino agli eredi del mondo Pop con Takashi Murakami, Terry Richardson e Marina Abramovic.
Un viaggio tra gli stili e l’arte che traghetta l’uomo verso nuove limiti e conquiste, verso nuovi linguaggi contemporanei.

11 maggio 2018
ore 19.00
Spazio Back UP (ex-Macello di Dolo, Venezia)

Arte pornograficamente proibita. L’oscenità del “già”.

 

Pubblicato il 28 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Volevo essere come quei popcorn
Che non scoppiano
Quando stanno sul fuoco
Ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso
(La fortuna che abbiamo, Samuele Bersani)

Non esistono forme d’arte che, alle soglie di quasi un ventennio del 2000, non siano state sperimentate, dalla provocazione, all’abilità tecnica, al creare e cercare nuovi artisti.
Tutti hanno provato tutto, tutto si è visto, nessun tabù, la vita, la morte, le funzioni corporali, il coito, tutto è stato messo in scena nel calderone contemporaneo e sembrano lontani anni luce ormai le provocazione Futuriste, le Fontane duchampiane rovesciate, le scatolette di Merda d’Artista di Piero Manzoni

continua a leggere

Farò quel che potrò. Selfie e fotografie contemporanee

Pubblicato il 17 maggio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Sembra impossibile ma ormai lo facciamo tutti, tutti noi dotati di smartphone di nuova generazione: fotografiamo sempre e continuamente tutto e tutti!
Ci è presa la mania ansiogena di non lasciare scappare nessun secondo della vita: si fotografa il sole, la pioggia, l’improvvisa nevicata; si immortala quello che si mangia al ristorante senza lasciare a volte neppure il tempo al cameriere di posare il piatto che parte il CLICK! della fotocamera e poi si posta e tagga luogo e persona che ci è vicino, come appunto fosse un buon piatto di cibo appena servito; si prosegue con la marea di scatti ai figli e nipoti che crescono fotogramma dopo fotogramma senza lasciare la curiosità di capire cosa succederà poi; non dimentichiamo poi i vecchi autoscatti di qualche anno fa che ora si chiamano “selfie“, fatti in gruppo, da soli nel bagno di casa, con alle spalle un’opera d’arte, un tramonto, un vip ignaro, si ferma l’istante su qualsiasi cosa per paura di perdere il tempo che passa veloce…

continua a leggere

(Fame) I wanna live forever. Sei davvero così bravo?

Pubblicao il 2 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Come si fa a diventare famosi? Come si fa ad essere sulla cresta dell’onda? Come essere riconosciuti e riconoscibili? Non solo nel campo dell’arte ma in tutte le professioni che richiedono quella visibilità di cui si ha ASSOLUTO bisogno. Una frase dell’attore Steve Martin sintetizza le prerogative sopra elencate: “Sii così bravo da non poter essere ignorato“.

continua a leggere

“Saluti da Rimini”. Tra burla e amarcord: quando l’arte va in vacanza

Pubblicato il 14 luglio 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Con la pubblicità non si scherza! Il linguaggio pubblicitario è complesso, difficile e spesso come un fulmine arriva e colpisce ma poi, frequentemente, si scorda.
Non sempre si trova il messaggio giusto per colpire l’immaginario dello spettatore, molto spesso ci sono pubblicità che si dimenticano, altre di cui si rammenta solo lo spot o il manifesto ma non cosa reclamizza (ed è un guaio per il prodotto), in altri casi è solo la merce che parla e non ha bisogno di pubblicità.
Ma cosa accade quando si deve mescolare arte e pubblicità?
Gli esempi nel corpo dell’ultimo secolo, dove si assiste ad un vero e proprio sviluppo della comunicazione, del design e del marketing, hanno lasciato alle spalle molteplici artisti prestati alla pubblicità e viceversa, pubblicità che sono diventate forme d’arte.

continua a leggere

Hot Art. L’arte erotica nella storia contemporanea dal voyeurismo ai selfie hot

Pubblicato il 3 luglio 2015 in https://vecchiatoart.blogspot.com

L’estate, il calore, l’afa che traspare nell’aria, i corpi che si denudano ed espongono al sole, la voglia di liberarsi dei vestiti ed essere più leggeri e liberi porta alla (di)scoperta di un sopito eros che pervade i mesi più caldi dell’anno, è innegabile che “se la lingua batte dove il dente duole” “l’occhio cada dove (non ) si vuole“.
Hot il tempo, hot le situazioni che si creano, hot i percorsi che si palesano e i messaggi che sono lanciati, hot i risultati che si avvinghiano nelle menti: un caldo stuzzicare che dà vita, per mezzo dalla vista e dei sensi, ad un percorso tra arte ed erotismo.

continua a leggere

Arte, moda e cibo. L’appetito vien mangiando: moda, usi (e costumi) del cibo

Pubblicato il 23 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Dedicato a Paolo Conte, sempre un passo avanti nella moda, nel cibo e nell’arte

Le contaminazioni che vedono l’Arte associata con le più disparate forme di concetto e di quotidiano possono creare a volte inattese e disparati risultati.
Già il passato storico ha visto come con “arte e…” si possano (quasi) sempre abbinare realtà che provengono da mondi e spazi diversi. Interessante e con un largo campo di indagine è stato sperimentato il dualismo tra arte e moda e tra arte e cibo.

continua a leggere

Il supermercato dell’arte, un tanto al kilo: che faccio lascio?

Pubblicato il 16 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it/

Il consumo non deve essere più considerato, come avveniva per le generazioni precedenti, esclusivamente come soddisfazione di un bisogno, ma anche, e oggi soprattutto, come mezzo di produzione.
Là infatti dove la produzione non tollera interruzioni, le merci “hanno bisogno” di essere consumate, e se il bisogno non è spontaneo, se di queste merci non si sente il bisogno, occorrerà che questo bisogno sia “prodotto
(Umberto Galimberti)

Il consumismo, è un tipico fenomeno di base economica e sociale delle società industrializzate, dove la massa consuma beni attraverso l’acquisto indiscriminato, spinti a volte dalla moda e dalla pubblicità, fenomeni che si legano ad un’idea di bisogno, perlopiù fittizio, solo per allargare quello strano effetto di felicità personale per mezzo dell’acquisto, possesso esclusivo e consumo di beni materiali, ebbene si, al grido di: IO LO VOGLIO!

continua a leggere

Cinema: dive e divismo nell’arte contemporanea. L’evoluzione dal kitsch al trash

Pubblicato il 28 aprile 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Il divismo, nato quasi in contemporanea con la nascita del cinema, ha prodotto, e continua a produrre, nuove icone e stelle che assurgono a diventare dei in un olimpo dorato fatto di grandi bellezze, grande sfarzo e soprattutto di grandi illusioni: tutto ciò consente allo spettatore di sognare.
È un mondo sconosciuto ai più ma dove c’è un gusto quasi grottesco e perverso nel sapere, attraverso il gossip, che “anche i ricchi piangono”!
Nei film si ricreano personaggi che vengono amati e idolatrati dal pubblico fino a diventare delle semi-divinità in cui la giovinezza sempre eterna e le loro vite meravigliose invadono l’immaginario collettivo.

continua a leggere

Souvenir d’Italie: l’evoluzione artistica del trash in kitsch

Pubblicato il 20 marzo 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quante volte dopo un viaggio o una gita ci si è fermati in qualche bancarella locale per comprare qualche “ricordino” del luogo che segna, in maniera un po’ feticista, il piacere di portare a casa un souvenir del viaggio compiuto?
Piccoli oggetti di pessimo gusto spesso prodotti in serie e a basso costo Made in China che riproducono luoghi o monumenti del posto appena visitato.

continua a leggere