Archivio tag Keith Haring

Il supermercato dell’arte, un tanto al kilo: che faccio lascio?

Pubblicato il 16 giugno 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it/

Il consumo non deve essere più considerato, come avveniva per le generazioni precedenti, esclusivamente come soddisfazione di un bisogno, ma anche, e oggi soprattutto, come mezzo di produzione.
Là infatti dove la produzione non tollera interruzioni, le merci “hanno bisogno” di essere consumate, e se il bisogno non è spontaneo, se di queste merci non si sente il bisogno, occorrerà che questo bisogno sia “prodotto
(Umberto Galimberti)

Il consumismo, è un tipico fenomeno di base economica e sociale delle società industrializzate, dove la massa consuma beni attraverso l’acquisto indiscriminato, spinti a volte dalla moda e dalla pubblicità, fenomeni che si legano ad un’idea di bisogno, perlopiù fittizio, solo per allargare quello strano effetto di felicità personale per mezzo dell’acquisto, possesso esclusivo e consumo di beni materiali, ebbene si, al grido di: IO LO VOGLIO!

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Caramelle d’arte: merchandising alla fragola e frutti esotici

Pubblicato il 29 maggio 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ci sono tanti modi per essere a contatto con l’arte contemporanea, spesso vista come qualcosa di ostico e lontano, si susseguono commenti tipici quali “Cos’è questa roba?“, “Potevamo farlo anche noi!“, “Io non capisco niente se questa è arte“, si vuole spesso a tutti i costi entrare a capire un’arte sempre più concettuale e sempre (pare) più distante dal pubblico.
L’arte dovrebbe parlare a tutti!“, beh non sono sempre d’accordo con tale affermazione, mica si può arrivare a tutti, mica si può parlare a tutti, qualcuno ascolta, altri si perdono, altri ancora proprio non ci sono…

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Arte e fumetti. Immagini che invadono la nostra quotidianità

Pubblicato il 19 maggio 20105 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Sommersi dal mondo delle immagini lo siamo ogni giorno: dalla sveglia mattutina dello smartphone con le emoticon, dalla tv mentre si fa colazione, dalla lettura del giornale, dai cartelloni pubblicitari per le vie della città che ci portano al lavoro, dal pc che si accende e…nuove immagini ancora che ci invadono: è una Sin City globale che a colori o in bianco e nero risulta ad ogni angolo.
Tutto è parvenza, impensabile ora la città senza graffiti, senza manifesti pubblicitari, senza colori e forme. La nostra vita avanza senza bisogno della parola ma solo con il globale bisogno di espandere l’occhio e vedere, la vita come un grande fumetto a cui mancano le strip con tanto di nuvolette e puntini di sospensione intervallati da suoni onomatopeici che esprimono i nostri GULP! GASP! BANG! SLAM!

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La caduta della Dea: Madonna ai BRIT Awards. L’importante non è cadere ma rialzarsi sempre

Pubblicato il 26 febbraio in http://vecchiatoart.blogspot.it/

Took me to heaven and let me fall down
Now that it’s over
I’m gonna carry on
Lifted me up, and watched me stumble
After the heartache, I’m gonna carry on
Living for love
Living for love
I’m not giving up
I’m gonna carry on
Living for love
I’m Living for love
Not gonna stop
Love’s gonna lift me up

(Living For Love – Madonna)

25 febbraio 2015: serata di assegnazione dei BRIT Awards, i premi musicali consegnati ogni anno nel Regno Unito dalla British Phonographic Industry. Un evento mondiale la serata che punta gli occhi sull’attesa performance live europea di Madonna che presenta il singolo Living For Love tratto dall’album Rebel Heart in pubblicazione a giorni dopo le traversie legate alle tracce rubate prima dell’uscita ufficiale.

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