Archivio tag Dolo

Neve a IDoLove. Tra classicismo e street art.

La chiesa di Dolo, costruita nel 1570, è dedicata a San Rocco e fu edificata negli anni in cui la peste ebbe la maggiore espansione nel territorio proprio in quegli anni.
Il santo cui è dedicata è il protettore dei malati infettivi, dei prigionieri e degli invalidi e da sempre riconosciuto nella cultura popolare come il santo tra i più amati e festeggiati dalla pietà popolare, forse perché più vicino alle sofferenze della gente comune bisognosa di conforto e di speranza nella guarigione dalle malattie.

continua a leggere

Furti d’arte. Non rubare al prossimo tuo: dalla Gioconda di Leonardo ai pinguini di Pao.

Puoi impedire a un uomo di rubare, ma non di essere un ladro
(Arthur Schnitzler)
In questo mondo di ladri c’è ancora un gruppo di amici che non si arrendono mai
(Antonello Venditti)

I furti d’arte sono visti spesso in sordina tra le pagine dei giornali e le news dei tg nazionali, ma sono all’ordine del giorno, non fanno notizia inseriti come sono tra un servizio ambientalista e un fatto di cronaca locale.
La cultura non ha abbastanza voce per farsi sentire e per gridare “al ladro! Al ladro!” quando viene depredata e violata passa spesso in secondo piano, ma rubare un’opera d’arte è sottrare all’uomo la possibilità di godere dell’immagine e della bellezza di un pensiero che viene levato alla vista e all’emozione personale.

continua a leggere

Il vento caldo dell’estate. Crolli, tragedie e Villa Fini che non tornerà mai più…

Pubblicato il 11 luglio 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Alle vittime del tornado dell’8 luglio,
ad Arianna scampata ai pericoli e alla furia degli eventi,
a Maila per la foto di copertina

“Chi ha visto il vento? Né voi né io. Ma quando gli alberi chinano il capo, vuol dire che il vento sta passando”
(Christina Georgina Rossetti)

Dove non arriva l’uomo a distruggere e compiere danni a livello estetico e ambientale ci pensa la natura con la sua forza creatrice e distruttrice.
È impossibile non pensare in questi giorni al tragico epilogo che si è consumato in Veneto nelle zone della Riviera del Brenta: in pochi attimi un tornado ha spazzato via sogni, realtà quotidiane, pensieri che si sono accavallati uno dietro l’altro e il tempo di pensare rimasto è risultato poco vista la furia distruttrice, paragonabile ad una bomba, che si è abbattuta sul posto e sulle persone.

continua a leggere