Pubblicato il 21 febbraio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quando muore un artista contemporaneo c’è sempre qualcosa di strano che si insinua nel cuore, tutti ne parlano, escono i giornali, i social network si arricchiscono di foto dello scomparso e dei suoi lavori e si instilla nella mente un percorso che mette in moto i ricordi di cose che ha fatto, le parole che ha detto, le opere che ha creato, i testi che sono stati scritti e un pezzo di storia e di vita, se ne vanno.
Sopravvive il ricordo, rimangono indelebili i suoi lavori e le innumerevoli attese da parte del pubblico per una prossima mostra o di un testo che lo rievochi, ora invece, con la morte, tutto viene rivalutato e rivisto sotto un’altra ottica: si rispolverano i suoi lavori, si rileggono le cose scritte che hanno accompagnato il suo lavoro, si pensa in maniera veniale quanto possa costare adesso una sua opera poiché c’è sempre la convinzione che, dopo morto, il prezzo possa salire e il mercato impennarsi.

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