Archivio tag Giorgione

Nutri l’anima con l’attesa. Playlist di emozioni

È possibile nutrirsi con l’essenziale, ma non si può rimanere senza anima, anima? No, volevo scrivere “acqua”, ma scrivendo nella fretta complice la velocità, dai tasti della mia tastiera nera del pc è uscito “anima”, senza volerlo e senza accorgemene, il tutto smanettando dal file della cartella “musica” per mettere una playlist come sottofondo, ed ho scritto “anima”.
Colpa della distrazione o lapsus voluto e ricercato inconsciamente? Colpa della playlist? Colpa dell’acqua o dell’anima?

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VILLE, NATURA E ARTE. L’architettura Veneta e la natura rappresentata nell’arte.

VILLE, NATURA E ARTE. L’architettura Veneta e la natura rappresentata nell’arte. Ripercorre Cinquecento anni di Storia dell’Arte in una discussione d’arte che prende in esame le ville della Riviera del Brenta, e non solo, ad opera di Andrea Palladio. Lo sviluppo della lezione avverrà seguendo il percorso della rappresentazione della natura, del paesaggio e della scoperta di flora e fauna da parte degli artisti nel corso dei secoli partendo da Giotto per passare poi ad Andrea Mantegna, al colorismo veneziano di Tiziano, Bellini, Tintoretto, Paolo Veronese, Antonello da Messina, Giorgione.
Fino a pervenire al genere del paesaggio e della veduta da Luca Carlevaris, Francesco Guardi, Canaletto, Marco Ricci, con un confronto del Naturalismo e realismo d’oltralpe si arriverà a toccare le punte della scuola veneta di Guglielmo Ciardi, Bartolomeo Bezzi, Luigi Nono, Ettore Tito.
Il Novecento Veneto protagonista poi con le figure di Giovanni Barbisan e la campagna Veneta e le sperimentazioni di Gianni Olivotto chiuderanno il percorso dei secoli che hanno guardato alla natura come esempio da cui trarre forme e colori.

20 aprile 2018
ore 19.00
Spazio Back UP (ex-Macello di Dolo, Venezia)

Passione: tormento ed estasi.

Pubblicato il 11 luglio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ci vuole passione per riuscire ad arrivare fino alla fine di un percorso, costanza, impegno e fatica saranno ottime compagne, ma prima di tutto la passione.
La passione, causa scatenante che mette in moto la creatività, che aguzza l’ingegno, che crea contatti, che fa spostare le persone, che si arricchisce con la visita di nuovi luoghi, tutto si muove se a partecipare arriva il perseguimento di un risultato che ci si è prefisso.
La passione è, per citare un film del 1965 sulla vita di Michelangelo Buonarroti, “Il tormento e l’estasi” di ogni artista, in cui si accompagna spesso ad una furia creativa che sfocia nella rabbia interiore, dove la creazione è spesso una tortura: andrà bene? Potevo fare di più? Cosa penserà il pubblico? È quello che davvero volevo esprimere? È il percorso visivo che volevo ottenere?

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