Archivio tag Graffitismo

Stupire di stupirsi. Osservare per imparare a guardare

“Non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola,
buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse,
e non facesse oggetto di ragionamento,
scoprendo i mutamenti della stagione,
i desideri del suo animo,
e le miserie della sua esistenza.”
(Marcovaldo – Italo Calvino)

L’uomo riesce ancora a stupirsi? Il senso di meraviglia, di immersione totale nelle cose e la sensazione di riempimento degli occhi e del cuore è ancora attuale?
Spesso si passa indifferenti di fronte agli spettacoli offerti dalla natura, dalla gente che ci circonda, da un’opera d’arte vista dal vivo o come semplice immagine in un libro o in un social network, davanti agli occhi possono passare quotidianamente nuove emozioni e, noi, presi costantemente dalla frenesia della vita, non ce ne accorgiamo, molto spesso scivola tutto addosso e passa.

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Anna Marchesini (1953-2016). Una “moscerina” curiosa e ironica obesa di vita

 “Per vedere i tesori, ci vogliono occhi che li sappiano guardare,
che li vogliano cercare e che si aspettino di trovarli
(Anna Marchesini)

a Chiara, perché sia sempre “obesa” di vita!

Cara Anna,
si si… lo so! Sei sorpresa.
Stupita di questa lettera vero? Beh un poco lo sono anch’io, non avrei mai pensato di doverla scrivere, almeno non così presto.
Presto perché il tempo sembra volato via mese dopo mese e spesso mi dimentico di dichiarare quanti anni ho visto che il tempo fa i conti più velocemente rispetto alla realtà anagrafica che ci si sente.
Mica mi sento vecchio! A quindici anni guardavo i quarantenni e pensavo fossero avanti secoli a me, ma il passo è stato breve e ora sono io ad averne più di quaranta.

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Bud Spencer e la generazione anni Settanta. Più forte ragazzi! che…altrimenti ci arrabbiamo!

Pubblicato il 1 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Non c’è cattivo più cattivo di un buono quando diventa cattivo
(Bud Spencer)

Il 27 giugno 2016 è morto all’età di 86 anni Carlo Pedersoli, conosciuto in arte con il nome di Bud Spencer.
In questi giorni omaggi, scritti, tg e tv parlano di lui e si mettono in onda i suoi film: “Lo chiamavano Trinità” (1970); “…più forte ragazzi!” (1972); “altrimenti ci arrabbiamo!” (1974); “I due superpiedi quasi piatti” (1977); “Lo chiamavano Bulldozer” (1978); “Io sto con gli ippopotami” (1979); “Piedone d’Egitto” (1980); “Banana Joe” (1982); “Bomber” (1982)…
Quando muore un personaggio famoso si arriva sempre a sentire e a dire “con lui se ne va un pezzo di storia”, si, è vero, quando muore qualcuno se ne va sempre un pezzo di storia, poi se il personaggio è famoso se ne va un pezzo di ognuno di noi.

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Sii razionale, ci sarà sempre una favola alla quale finirai per credere

Pubblicato il 24 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Dentro a un ring oppure fuori, non c’è nulla di sbagliato nell’andare al tappeto.
È restare al tappeto senza rialzarsi che è sbagliato
(Muhammad Ali)

Quante storie si raccontano nell’arte?
Quanti artisti si mettono davanti ad una tela, un materiale da plasmare o un obiettivo per fermare un’immagine o un’emozione?
Quante parole e sguardi si posano poi sull’opera finita?

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