Archivio tag scultura

Marek Zyga – “CuSn10”

Vecchiato Arte, via Dondi dall’Orologio 31, Padova

13 ottobre – 18 novembre 2023

Inaugurazione venerdì 13 ottobre, dalle  18.30

In presenza dell’artista

Con l’intervento critico dello storico dell’arte Massimiliano Sabbion

 Vecchiato Arte  presenta la mostra  di Marek Zyga “CuSn10″, allestita nella sede della galleria in via Dondi dall’Orologio. L’artista polacco espone per la prima volta in Italia, a Padova, le sue sculture in una mostra personale: figure umane e corpi rivestiti di lettere, numeri e simboli concepiti come forme d’arte.

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“Lei non sa chi sono io!” Titoli e professioni tra lavoro e opera d’arte

C’é un costante bisogno nella nostra società di avere un titolo appiccicato addosso per comodità o per convenzione, ogni persona deve sempre essere etichettata per le proprie competenze culturali: dottore, ingegnere, geometra, avvocato, chef, consulente, manager, addetti vari, idraulico…
Anche nel mondo dell’arte ci si appella alla parola scultore, pittore, architetto, visual e in una sola parola, artista.
Le definizioni spesso sono solo sterili, è da meno considerare uno chef come un artista o uno scultore alla stregua di un ingegnere?

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“Untitled – Senza Titolo”. Ciò che vedi è ciò che (di)mostri.

Pubblicato il 09 dicenbre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Nella storia dell’arte contemporanea capita di ritrovarsi davanti ad opere d’arte che non si sa da che parte guardare né come classificare… sono pitture? Sculture? Installazioni? Performance? Non si sa davvero cosa e come inquadrare certe produzioni d’artista, ma forse non è neppure necessario dare un’etichetta alle cose perché spesso sono solo il prodotto di un’esigenza e di una sfrenata voglia creativa.
Bisogno comunque essere obiettivi con se stessi e con la produzione che compare poi, molte in realtà sono solo ciofeche e cose mal riuscite spacciate per opere d’arte, magari criticate, catalogate e vendute come tali presso poi una galleria d’arte.
La qualità si paga e si pretende poi che allo stesso prezzo ci sia il rispetto per la qualità di ciò che si vende e di ciò che si compra.

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VERA. Ogni donna è vera, come vera è la sua storia

“…e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose.”
(La canzone di Marinella – Fabrizio de Andrè)

Perché un essere umano arriva ad infierire su un altro suo simile solo perché presumibilmente debole e privo di difesa? Perché i sentimenti cambiano e dall’amore si passa all’odio? Che cosa spinge un uomo ad usare violenza verso una creatura più fragile, spesso verso una donna?
Ogni giorno i media si riempiono di violenza perpetrata verso chi non trova rispetto, amore e protezione e non si contano gli episodi di femminicidio, di violenza carnale e psicologica ai danni delle donne.
La violenza dilaga, dal singolo, al gruppo che schernisce e sporca la purezza dell’anima più debole, un corpo che cade sotto i colpi di chi usurpa e lo viola facendolo sentire un oggetto, una “cosa” su cui scaricare rabbia e paure, un corpo che si trova abusato e usato, un’anima ferita, divisa in due, tra ciò che segna il mondo prima della violenza e il dopo, mentre il tempo scorre e continua.

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Pittura o scultura: fu vera gloria? La supremazia delle arti

Pubblicato il 17 novembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

A Massimo Antonelli,
perché la scultura non è solo dare forma alla materia ma plasmare le emozioni

Chi si può definire “artista” tra uno scultore e un pittore? La scultura è artigianato e la pittura tecnica? Dilemmi che vanno sotto il nome di “competenze artistiche” che si ritrovano ciclicamente in conflitto nei confronti della supremazia dell’una o dell’altra: chi è la migliore? Chi è l’artista a tutto tondo?

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Vedere coi sensi. Sordi alla visione, ciechi all’ascolto

Pubblicato il 9 settembre 2015 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Quando ci si avvicina ad un’opera d’arte la prima cosa che si usa è il verbo “vedere”, gli occhi sono il primo strumento di lettura per decodificare quello che è proposto dall’artista.
Assaggiare visivamente un quadro, una scultura, un oggetto è la prima vera sensazione che è offerta nelle primarie e istintive emozioni.
Per l’arte contemporanea spesso la vista non è l’unico mezzo per comprendere appieno ciò che si vede. Udire non è sentire, vedere non è guardare, si richiede, infatti, uno sforzo maggiore per annoverare tra le esperienze sensoriali quello che è presentato ai sensi.

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Maurizio D’Agostini – Sculture

Pubblicato in settembre 2005

versione integrale del testo critico in PDF

La materia per Maurizio D’Agostini è il contatto, è la fisicità quasi sensuale, l’appartenenza ad un mondo in cui la pietra, il marmo, la creta o il semplice sasso del fiume Brenta sono il veicolo per la nascita di una creazione.
L’importanza che la corporeità del materiale assume nella creazione di un atto così fisico, è dato dal contatto che l’artista proietta nel plasmare, scolpire, trasformare l’elemento primordiale per cui la materia con la quale lavora non viene tramutata in qualcosa d’altro ma trasmette la vera voce che aspetta solo di uscire ed essere ascoltata.

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