I miti classici, le storie che profumano di ricordo e di passato, la musica che scalda l’ambiente, la luce che entra dalle finestre e illumina forme e colori realizzando una realtà che si bilancia tra i sogni e il mondo contemporaneo, sono la serie delle sensazioni provate davanti ai lavori dell’artista Luigi Marano, padovano ma cittadino del mondo dal quale preleva suoni, profumi, colori.
Nella sua prima personale un artista mette in gioco tutto restando ben consapevole che il suo lavoro può riscontrare il favore del pubblico oppure, al contrario, creare un muro di incomunicabilità tra il risultato e chi osserva. Per lo spettatore davanti ai disegni di Luigi Marano invece è facile perdersi alla vista tra le sue linee precise e regolari dal tratto semplice e pulito e si percepiscono la cura e la fatica di uno stile e di una tecnica complessa che richiede pazienza e costanza, il pastello.
I colori a pastello sono sfumati, sovrapposti, segnati sulla carta per ottenere il risultato che alla fine ammalia e seduce, qui si percepiscono le ore costanti dettate dalla fatica e dal tempo che si è intriso insieme ai colori, mescolato con i profumi e la musica che circonda come fedele compagna le tante ore di lavoro dedicate dal suo autore ai corpi e alle forme disegnate.
Il corpo maschile è il soggetto che ritorna come traccia di sé nei disegni e nelle foto di Luigi Marano, è un’indagine del proprio io, alla ricerca di un tempo perduto, di una memoria che si perde nei secoli e sconfina poi nel mito. Ecco allora che ritornano i magnifici corpi ribelli di Prometeo che lotta col dolore e la prigionia, Icaro, rappresentato mentre diventa lui stesso luce del sole, una fiamma perduta verso il sogno e la libertà e i fiori recisi che si ripetono costanti come moduli in sequenza che accompagnano con la loro vita limitata la visione di caducità e di passaggio verso altri mondi.

Icaro, Luigi Marano
Luigi Marano

Il fascino dei corpi mancanti di braccia, ricordi statuari del passato, tornano in vita e si innestano con teste di gatto, corpi zoomorfi che indicano la natura felina, solitaria e riflessiva del suo autore.
I rimandi storici nell’arte si snodano nei ricordi nella notte dei tempi, dove figure mitologiche tra sirene, chimere, sfingi e demoni interiori di fondono tra uomo e bestia, un collegamento con l’arte, un filo mai perduto che si ritrova in autori contemporanei come Max Ernst e Paul Delvaux, Alberto Savinio Kiki Smith, Matthew Barney e Daniel Lee.

Sensi, mostra di Luigi Marano
opere di Luigi Marano

Tra il mondo classico e caravaggesco in atmosfere fatte di vigore e di forze spirituali i segni e i sogni trasformano l’esperienza del suo autore in una mimesi con la realtà dove ognuno può ritrovare il calore di un sogno, il profumo di un ricordo, il sentire nelle melodie che lo circondano.
La mostra “Sensi” di Luigi Marano è un viaggio sinestetico partecipativo, un’esposizione da vivere con delicatezza e attenzione verso le opere diventate ormai portali che si aprono verso nuovi mondi dove fantasia, mito e realtà si fondono per lasciarsi gustare tra musica, colore, profumi orientali, mondi passati, forme che scavano fino in fondo alle cose, fino all’anima e alla sua essenza.

Segni e sensi. I silenzi emozionali di Luigi Marano – di Massimiliano Sabbion

Sensi” – personale di Luigi Marano
Porta San Giovanni, Padova

Apertura esposizione: 10 – 31 ottobre 2019
Orario: tutti i giorni 16:00 – 19:00, chiuso lunedì
Ingresso libero
Info: Aperto tutti i giorni dalle 16 alle 19, chiuso lunedì
Xearte Associazione di Promozione Sociale
www.xearte.net – info@xearte.net
Cell. 348 3708079 – tel. 049 654263
luigi42195@hotmail.it

Porta San Giovanni, Padova
Luigi Marano e Massimiliano Sabbion