E’stata inaugurata sabato 8 febbraio 2020 alle ore 17.30 presso Palazzo Angeli a Padova la mostra fotografica “Eterea” dell’artista padovana Barbara Pigazzi.
Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e curata da Enrica Feltracco con introduzione critica di Massimiliano Sabbion, la mostra è un percorso di una quarantina di opere fotografiche che raccontano e riflettono la personalità di Barbara Pigazzi in un viaggio tra le immagini e gli scatti in bianco e nero di corpi, paesaggi, orizzonti che si perdono nell’infinito a raccontare la sensibilità che appare per mezzo della fotografia.
La fotografia continua ad essere protagonista nella nostra città – afferma l’Assessore alla Cultura Andrea Colasioattraverso eventi di respiro internazionale e mostre come questa, che mettono in luce artisti del territorio. Le opere di Barbara Pigazzi sono una finestra aperta sul mondo, dove l’occhio filtra e cattura l’istante tra il sogno e la realtà”.
Mari, cieli luminosi, paesaggi sono la cornice in cui la figura femminile ritratta segna lo studio di sé tra la ricerca più pura che si esprime nella bellezza estetica fusa con la parte più istintiva e spirituale rilasciata in ogni scatto indagato e voluto dalla sua autrice.
Eterea è un viaggio nell’io più profondo, al centro dell’animo, attraverso uno studio attento del corpo, in fotografie altamente evocative” afferma Enrica Feltracco “Alcuni paesaggi si caratterizzano per una espressività romantica, quasi delicata in quei bianchi e neri che non lasciano spazio alle sfumature. Questa è la forza della sua arte fotografica, non solo tecnicamente raffinata, ma piena di vissuto, di cose da raccontare, e soprattutto immaginare o ancora più su cui fantasticare. Per questo il corpo, così spesso rappresentato, è insieme sia il veicolo del viaggio sia l’espressione forte di un sentire carico di significati nascosti, che invitano lo spettatore al silenzio e lo esortano ad una visione più introspettiva. Quando l’obiettivo di Barbara Pigazzi si ferma su un paesaggio, una marina o un corpo la percezione è sempre la medesima, il suo occhio è alla ricerca continua di un viaggio dentro e fuori di sé che le regali nuove emozioni.”
Nei lavori di Barbara Pigazzi” continua Massimiliano Sabbion “si ritrova l’eleganza di un mondo restituito con tutte le nuances di bianco e nero, di grigi che accarezzano le pelli, di luci che assaporano e svelano mari impetuosi e linee d’orizzonte infinite, di ombre che nascondono e proteggono. Lo sguardo dell’artista sta nel cogliere e orchestrare i rumori del caos e i silenzi del vuoto: è restituita agli occhi dello spettatore la vibrazione di un momento irripetibile e unico.
Si infrangono in tutta la sua forza e delicatezza la poesia dei corpi ritratti da cui emerge l’amore dell’artista per lo studio della luce caravaggesca, dei paesaggi e delle linee d’orizzonte di Elliott Erwitt, dei nudi sfiorati e energici di Robert Mapplethorpe, della vulnerabilità poetica di Francesca Woodman fino ad arrivare poi all’obiettivo e all’occhio di Barbara Pigazzi che trasforma la luce, l’aria, i corpi e l’ambiente in uno scatto che rivela una travolgente energia e una latente fragilità espressa con poesia e anima.”

BARBARA PIGAZZI
Nata a Piove di Sacco (PD) nel 1974, si avvicina alla fotografia quasi come un gioco per mezzo di una prima macchina fotografica: una Kodak Camera Instamatic 233, regalatale dai genitori il giorno della Prima Comunione.
La passione la porta, in seguito, a seguire la fotografia da autodidatta frequentando corsi e studiando ogni genere di scatto fotografico attraverso strumenti diversi: polaroid, macchine analogiche, digitali.
L’amore per la professione fotografica si concretizza nel 2014 con l’apertura del suo studio fotografico ad Arzergrande nella provincia di Padova: lo Studio83 LAB.
Il corpo diventa soggetto d’analisi e di ricerca che crea emozioni e sarà la base sulla quale si gettano angosce e immaginario che si ritrovano nelle mostre espositive che seguiranno:
La bellezza ferita (Piove di Sacco, 2014); L’altra metà del cielo (Padova, 2014); La bellezza ferita (Chiesetta “Madonna Della Salute” Di Villa Gozzi, Arcugnano, 2015); M.I.A. (Palazzo Badoer Sommer, Piove di Sacco, 2015); Images volée (Arzignano, 2015); Pop Art. Una vita a cento all’ora (installazione “Po-P-Polaroid”, Piove di Sacco, 2015); La gabbia (Padova, 2016), Vera (Piove di sacco, 2016), Oso Steel (Peschiera del Garda, 2017), Dissolvenze (Padova, 2019).
Vive e lavora ad Arzergrande.
www.barbarapigazzi.com

INFORMAZIONI
ETEREA, personale di Barbara Pigazzi

9 febbraio / 1 marzo 2020
Palazzo Angeli, Prato della Valle 1/A – Padova

Orario: 10 – 18, chiuso il martedì
Ingresso gratuito
www.padovacultura.it
www.barbarapigazzi.coma