Archivio tag arte contemporanea

Che tempo farà? Meteoropatici dell’arte

Pubblicato il 24 maggio 2016 http://vecchiatoart.blogspot.it

“Non lamentarti del tempo…
se non cambiasse ogni volta,
nove persone su dieci non saprebbero come cominciare una conversazione”
(Kim Hubbard)

Ad Alice,
per la sopportazione di tutti i meteoropatici dell’arte

Giorni altalenanti si susseguono in questo spazio di tempo in cui il meteo fa capolino tra sole e pioggia, nella meteorologia impazza il toto scommesse su “che tempo farà?” pronosticando i cambi climatici che avvisano il mondo sull’imminente fine dell’inverno e l’inizio dell’estate.
Certo però che se il tempo non si decide a stabilizzarsi è dura capire cosa succederà nei prossimi mesi, forse perché la paura di tutti è di trovarsi sommersi di pioggia un giorno e quello successivi bagnati dal sole cocente.

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CRITIC-ARTE. Quando qualcuno “si prese la briga e di certo il gusto di dare a tutte il consiglio giusto”

Pubblicato il 20 maggio 2016 in  http://vecchiatoart.blogspot.it

Parlare di arte e cercare di far comprendere le cose allo spettatore anche da un altro punto di vista, non solo emozionale e di impatto, a primo avviso non è mai semplice.
Affermazione ovvia forse ma in questo caso l’inciso iniziale ci sta per poter analizzare poi le parole successive.
Un’immagine non ha bisogno di presentazioni, si palesa attraverso le idee dell’artista che hanno preso struttura per mezzo di colori e forma, facile quindi poi “ricamarci” sopra e parlare di arte, di storia e di citazioni quando la “materia delle parole” si conosce e la si sa giocare.

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J’aime aussi l’amour et la violence. “L’Amour Terrible” mostra di Tony Gallo

Dit moi qu’est que tu penses?
De ma vie,
De mon adolescense.
Dit moi qu’est que tu penses?
J’aime aussi l’amour et la violence
(L’amour et la violence – Sébastien Tellier)

Amour Terrible, tremendo e differente quando si accavalla nei pensieri e nelle scelte, dai sapori differenti. Amore e arte spesso coincidono e si fondono in un tutt’uno, perché? Perché si abbisogna di amare e di essere ricambiati e di costante cose belle che sanno e devono emozionare.
Uno dei soggetti preferiti dagli artisti é proprio l’amore, sentimento che muove le stelle ed é causa di guerre.

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“Qualsiasi cosa diciamo, parliamo sempre di noi stessi”. Arte e conversazioni per apparire quello che NON siamo.

Pubblicato il 13.05.2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Qualsiasi cosa diciamo, parliamo sempre di noi stessi
(Alison Bechdel)

È inutile, quando si cerca di apparire quello che non si è poi alla fine si risulta solo ridicoli di fronte agli altri e in primis di fronte a noi stessi.
Inutile quindi dimostrare di essere altro e creare false aspettative, inutile sobbarcarsi di oneri e applausi se poi in realtà si è quello che si è senza sensazionalismi e sproloquio di aggettivi a tratti imbarazzanti.
A tutti sarà capitato di essere invitati ad una festa o ad una cena dove si conosce la maggior parte degli invitati e di destare la curiosità di chi si vede per la prima volta.

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Sale e zucchero: cristalli di contemporanea esistenza. “Naturale Materiale” – Lorenzo Cecilioni e Marco Chiurato

Nel sale e nello zucchero, nel salato e nel dolce, si instaurano rapporti preziosi, unici, rapporti che scivolano tra le papille gustative ad esaltare i sapori di quello che si degusta.
Sono elementi che si ritrovano in natura ma che l’uomo ha saputo raffinare e decantare fino ad estrarne l’essenza pregiata, ed ora questi prodotti cristallini, puri e bianchi sono diventati la droga contemporanea che scorre nelle vene dell’uomo: troppo sale o troppo zucchero fortificano o uccidono.

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Rubare l’arte. A te chi piace?

Pubblicato il 06 maggio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Se un giorno, su volere di un genio della lampada, per un regalo inaspettato o per un colpo di magia vi si chiedesse di “rubare” un’opera d’arte o un monumento dall’intero pianeta che cosa portereste via?
Non importa che sia una scultura, una pittura, un’architettura, pensate solo questo: avete a disposizione questa magica possibilità e ora, con un solo gesto, quello che volete e vi piace può sparire agli occhi del mondo e diventare vostra, per sempre.

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Ogni tanto serve. Fermarsi per incontrarsi: nell’arte chi sei?

Pubblicato il 19 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Ogni tanto serve avere concentrazione e silenzio, sono forse i migliori compagni quando si visita un’esposizione d’arte, esclusi ovviamente i vernissage e le fiere dove il caos e il sicuramente-qualcuno-che-conosco-lo-trovo mandano in altri lidi i due attributi sopracitati.
Un momento di riflessione e di calma ogni tanto serve, anche nella scrittura e nelle cose da dire, senza citare continuamente artisti, opere, parole, movimenti e additare il dito su cosa piace e su cosa no.

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Incontri d’arte. Fuffa e complimenti

Pubblicato il 05 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Gli incontri con persone che pensano di essere un Dio in terra quando parli di arte e cultura sono molteplici, si sprecano gli sproloqui e l’aria attorno si riempie di quell’inconfondibile odore fatto di NIENTE, quel profumo formato da autentica FUFFA.
Eh si, ecco allora che le cose messe sul piatto di portata si condiscono con ovvietà, frasi fatte, ignoranza e punte egocentriche di malignità.

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L’arte o l’artista? Immagine e prodotto su chi “pesa” di più!

Pubblicato il 01 aprile 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

a Zaha Hadid,
costruttrice di sogni e architetture

L’attesa del piacere è essa stessa il piacere
(Gotthold Ephraim Lessing)

Nella partita tra chi salvare se l’arte o l’artista chi vince? Chi è più importante? L’artista che passa o l’arte che resta?
L’artista spesso viene supportato e con lui vengo spinte e avvalorate idee e situazioni, diventa protagonista non solo di opere ma di una serie di lavoro di comunicazione, marketing, apparizioni e comparsate che ne creano il mito, dove l’immagine medesima travalica poi la sua produzione a favore di un egocentrismo che diventa esso stesso prodotto d’arte.

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2016: Odissea per e nello spazio. I luoghi per l’arte contemporanea.

Pubblicato il 5 marzo 2016 in  http://vecchiatoart.blogspot.it

Quante volte sarà capitato di andare a visitare una mostra, una galleria o un museo e di trovare gli spazi in cui ci si ritrova a definirli “poco adeguati”? O sono troppo dispersivi o al contrario troppo angusti.
Riduttivo, è il termine che si usa per definire le stanze affollate e ammassate di persone che tendono i colli verso l’alto per poter scorgere quel-quadro-tanto-famoso per cui tutti sono in coda; riduttivi, sono i corridoi stretti con comitive da superare.

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