Archivio tag arte contemporanea

Perché raccontare l’arte. “Dietrologia” di un processo creativo.

Pubblicato il 23 settembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Perché.
Perché raccontare.
Perché raccontare l’arte.
Potrebbe essere questo il titolo di una lunga discussione sull’arte e sugli artisti, sulle cose da dire e fare, sul sapere e sul creare, sul perché abbiamo così bisogno di spazio e soprattutto tempo per mettere in moto il cervello e gli occhi per riuscire a vedere e godere delle forme che si propongono, una dopo l’altra, curiosi di verificar e di vedere cosa succede poi, quasi come una partita a carte di Memory, per vedere quale figura successiva si accavalla nella testa associandola ad un’altra o alla sua gemella.
La curiosità ci spinge a vedere oltre, guardare nello spazio e nella mente di chi si trova a seguire la spinta emozionale di ciò che si vuole vedere.

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Il futuro del domani nell’arte è l’oggi. Carpire il passato per creare contemporaneità.

Pubblicato il 29 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Un’opera non è di un autore e neppure la vita lo è”
(Carmelo Bene)

Difficile piacere a tutti e trovare per tutti la stessa cosa che piaccia, difficile accontentare le persone e mettere tutti d’accordo.
Per chi si occupa di arte, per chi la fa, la vive e ne fa sua professione diventa ancora più impegnativo arrivare a colpire anima ed emozione dello spettatore.
Diatribe secolari tra gli artisti e i loro estimatori si snodano nella notte dei tempi: cosa preferire tra una pittura e una scultura? Chi si forgia del titolo di “artista”? Quale valore dare all’opera d’arte?

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Apparire per essere. È tempo di fermarsi…

Pubblicato il 26 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2016

Pensa, credi, sogna e osa
(Walt Disney)

Ho bisogno di fermarmi”, è una frase che spesso si sente dire tra le persone, fa parte ormai della quotidianità che si è insediata nelle metropoli dettate dalla concitata corsa verso il tempo che comincia appena suona la sveglia e si ferma quando lo smartphone si scarica.
È richiesto di essere sempre attivi e sulla cresta dell’onda, in pole position nei social, sorridenti nei selfie, ricchi di glamour anche nelle cose più banali come quando si finisce a fotografare il cibo prima di mangiarlo, ritrarsi a mezzo busto dall’ombelico in giù stesi con i piedi all’aria lungo il bagnasciuga al mare o svettanti sulla cima di una montagna. Non ci si può fermare, non ci si deve fermare, è proibito farlo e “chi si ferma è perduto”, già, si perdono i like e gli obiettivi social che circondano la nostra esistenza.

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Il vento caldo dell’estate. Arte pubblica negli spazi aperti: Park Eun Sun a Firenze.

Pubblicato il 22 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”
(Pablo Picasso)

La stagione calda apre le porte delle gallerie, dei musei e fondazioni che, complice il sole e il bel tempo, le giornate più lunghe e la voglia di uscire, aprono i loro spazi e portano l’arte e gli artisti all’esterno.
Capita spesso di assistere ad inaugurazioni in aree aperte che mettono in mostra opere d’arte e artisti un po’ ovunque.
È forse un compito arduo uscire dagli spazi preposti per far si che l’arte diventi pubblica e si mostri a tutti, si crea una convivenza tra passato e presente nelle piazze, nei luoghi e negli edifici che pulsano storia e passato.

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Fantasilandia: quando la cultura fa paura. Che sarà del domani?

Pubblicato il 19 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Troverai sollievo alle vane fantasie se compirai ogni atto della tua vita come se fosse l’ultimo”
(Marc’Aurelio)

Si può frenare la fantasia umana? Si può mettere un limite ai pensieri creativi? Si possono legare le emozioni visive che scaturiscono dalla mente di un artista?
No, non si può, anzi, non si deve frenare e limitare il pensiero e la creatività di un artista che sente il bisogno di continui stimoli e confronti per poter continuare a creare ed esprimere, così come lo spettatore ha lo stesso bisogno di godere appieno del prodotto artistico per regalarsi un momento di piacere visivo ed emozionale.
Non si accumula bellezza solo per il piacere di farlo ma soprattutto perché dà felicità e benessere interiore, una scarica di serotonina che fa ben al cuore e ai sensi.

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Pensiero d’artista. Sognare, sperare, avere voglia che le cose accadano, che succeda l’impossibile, che arrivi l’improbabile.

Pubblicato il 15 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”
(San Francesco d’Assisi)

a Cristiano de Matteis,
Tony Gallo, Giuseppe Inglese, Park Eun Sun,
Giuseppe Ciracì, Silvia Papas, Beatrice Gallori,
Nicola Villa, Francesco De Prezzo, Severino del Bono
che ogni giorno creano l’Arte

Buongiorno mio interlocutore, buongiorno a te che oggi ti sei avvicinato al sottoscritto e al mio pensiero per mezzo di uno scritto, attraverso un’opera d’arte, per sentito dire o semplicemente quasi per sbaglio.

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“La Gabbia”, mostra personale di Barbara Pigazzi. La graffiante rabbia di un corpo femminile.

Puoi mettere in gabbia una tigre, ma non puoi essere sicuro di averla domata.
Con gli uomini è più semplice
(Charles Bukowski)

La gabbia è un luogo, uno spazio creato per imprigionare qualcosa o qualcuno, anzi un non-luogo fatto di rete o sbarre cui passa la luce, l’aria ma i movimenti e la libertà sono limitati.
La gabbia è una prigione aperta nello spazio e in mezzo al niente in cui si è costretti a guardare e vivere in maniera passiva le cose esterne che sono libere, fuori dal piccolo non-luogo assegnato.
La gabbia è un sentimento non detto, un’idea non espressa, una sensazione soffocata dove si esprime un disagio e implode la voglia d urlare senza pregiudizi e senza accuse.
La gabbia è rabbia, è sofferenza, è passione, è un urlo soffocato da un impedimento fisico, è un laccio, è un sacco di plastica che non lascia traspirare l’aria, è un velo sul viso che chiude gli sguardi e li offusca, è un segno sulla pelle.
La gabbia non è una prigione, è l’illusione di una libertà.

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5’ al MAXI. L’arte contemporanea secondo Massimiliano Sabbion

Pubblicato su il sito http://www.lavalvola.it intervista di Fausta Anello

Per essere formali vi dico che Massimiliano Sabbion è un 40 enne padovano critico e storico dell’arte, ma per introdurvelo al meglio preferisco riportarvi direttamente le sue parole; recuperate dal suo sito www.maxiart.it :

Potrei definirmi un appassionato d’arte, ma in realtà la definizione corretta è che sono una persona che VIVE D’ARTE, sia come mezzo di sostentamento (ci si prova!) che come ragione di vita. … Testardo, a volte cinico, puntiglioso, ordinato e caparbio i miei difetti che si compensano con loquacità, simpatia, ironia e curiosità tra i pregi.”

Un personaggio fuori dal comune con tante cose da dire e da scoprire, a voi l’intervista!

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Avanti col Christo! Il cammino sulle acque dell’arte che galleggia e sopravvive agli eventi e agli uomini.

Pubblicato il 21 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù.
Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse:
«Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»”
(Matteo, 14: 29-31)

Christo, un artista che è ormai storia e ha segnato il corso del Novecento si presenta in Italia con un’opera d’arte di proporzioni enormi intitolata “The floating piers” sul lago d’Iseo, una serie di operazioni inseguite dall’artista di Land Art da oltre vent’anni che trovano finalmente ora lo spazio adatto e la realizzazione per soli 15 giorni, dal 19 giugno al 3 luglio 2016.

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