Archivio tag Marcel Duchamp

La paura di chi ha paura. Creazione ed arte tra panico e dubbi

Pubblicato il 24 gennaio 2017 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare
(Elbert Hubbard)

Io ho paura.
Si, ho paura. Sono terrorizzato davanti al foglio bianco quando devo scrivere, penso di non riuscire mai ad arrivare alla fine del compito che mi sono autoassegnato e di fallire, di andare fuori tema, di non riuscire davvero ad esprimere quello che penso e che sento.
Ho paura, paura dei giudizi, dei commenti, delle parole che non trovano la giusta pace e di non essere capito, spaventato dal mondo esterno a cui affido le parole, incapace di poter difendere quello che ho concepito e poi alla fine elaborato.

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Impressione ad arte. Da Monet a Banksy: cosa si coglie dell’attimo contemporaneo?

Pubblicato il 06 dicembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Perché gli Impressionisti hanno così tanto successo e appeal oggi a distanza di oltre un secolo? Come mai la rivoluzione perpetrata da questi giovani artisti nel lontano 1874 è così amata ed attuale nel mondo contemporaneo? Possibile che i coetanei di Claude Monet, Paul Cezanne, Edgar Degas, Berthe Morisot, Filippo de Nittis, Camille Pissarro, Auguste Renoir, Alfred Sisley non furono capaci di vedere la potenza tecnica ed emotiva di questo nuovo modo di far pittura?
No, nessuno si accorse di quello che stava decretando le basi del mondo contemporaneo dove si cominciava a guardare lo spazio aperto con la visione del carpe diem, cogli l’attimo.
Passati poi i decenni nuove generazioni si sono allontanate dal mondo impressionista per esplorare non solo ciò che si vede, ma ciò che si sente e si esprime attraverso le sensazioni e l’emotività, indagando ora il mondo dei sogni e del surreale, ora la concretezza e l’astrazione.

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Chi è un artista? Professionista contro improvvisatore.

 

Pubblicato il 21 ottobre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Utilizzare i materiali, i supporti, sapere usare le tecniche più varie e assemblare forme e colori non fa di una persona dotata di ingegno e creatività un artista.
Chi è un artista? Uno che è capace di emozionare e si avvale di capacità tecniche? Non solo.
Non basta conoscere e applicare la materia per “saper far arte”, per produrre idee e “colpi di genio”, per definire un lavoro artistico si ricerca qualcosa che non è solo così vicino al sentire comune, ma che arriva ad avere un riconoscimento quasi univoco e universale che si definisce “opera d’arte”.
Spesso gli artisti inscenano i disagi e il sentire del mondo in cui vivono, dove la visione si fa a tratti ironica, amara, di denuncia sociale o politica, di mimesi e raffronto alla realtà, lasciandosi alle spalle il passato o proiettando scenari futuri.

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Il tempo passato dell’estate perduta. Creatività a fine stagione

Pubblicato il 20 settembre 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

La fine di una stagione corrisponde sempre con l’inizio di un nuovo periodo, chissà perché l’avvio di un ciclo stagionale arriva poi a decretare un passaggio epocale tra quello che si è vissuto prima e quello che si vive dopo.
Solitamente, per molti, la fine dell’estate coincide con l’inizio di un anno lavorativo nuovo e, vissuto da molti, in una ciclicità che ben si sposa con la vita degli studenti che vivono ogni volta una fase di cambiamento: si cominciano scuole diverse, si incontrano persone differenti, compagni di classe, insegnanti, materie e si attua una crescita e una ricerca che si spalanca alle novità e ai nuovi propositi.

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Apparire per essere. È tempo di fermarsi…

Pubblicato il 26 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it/2016

Pensa, credi, sogna e osa
(Walt Disney)

Ho bisogno di fermarmi”, è una frase che spesso si sente dire tra le persone, fa parte ormai della quotidianità che si è insediata nelle metropoli dettate dalla concitata corsa verso il tempo che comincia appena suona la sveglia e si ferma quando lo smartphone si scarica.
È richiesto di essere sempre attivi e sulla cresta dell’onda, in pole position nei social, sorridenti nei selfie, ricchi di glamour anche nelle cose più banali come quando si finisce a fotografare il cibo prima di mangiarlo, ritrarsi a mezzo busto dall’ombelico in giù stesi con i piedi all’aria lungo il bagnasciuga al mare o svettanti sulla cima di una montagna. Non ci si può fermare, non ci si deve fermare, è proibito farlo e “chi si ferma è perduto”, già, si perdono i like e gli obiettivi social che circondano la nostra esistenza.

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Insoddisfatti. Arte e artisti mai contenti. “La vita è piena di scelte difficili, non te l’hanno detto?”

Pubblicato il 12 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto,
e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo
(Aristotele)

Inventarsi e reinventarsi ogni giorno la vita costa fatica, costa impegno e una dose di coraggio che serve ad affrontare la quotidianità.
Il mondo cambia ogni giorno, gli avvenimenti capitano e si susseguono e un minuto può cambiare le cose e rendere tutto diverso dall’attimo prima.

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L’arte tra museo e pasticceria. Ma che bontà, ma che bontà, ma che cos’è questa robina qua?

Pubblicato il 08 luglio 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

C’è una sola differenza tra una lunga vita e una buona cena:
nella cena i dolci vengono per ultimi.”
(Robert Louis Stevenson)

Quando si entra in una pasticceria si è colpiti dal senso di gioia che emana l’insieme fatto di colori, profumi, forme, bambini spiaccicati sui vetri del bancone, adulti esigenti che soppesano con gli occhi o scelgono per gusto o quantità, vassoi dorati per abbellire la composizione, carta e nastro per impreziosire il prodotto finale e quel costante profumo di buono che sa di zucchero e di crema che invade l’aria che ci si appiccica addosso prima di uscire.
Quando si entra in un museo o in una galleria il gioco che si propone è quasi simile: un senso di gioia, di pace e tranquillità intervallata da chiacchiericcio quasi sempre in lontananza dal punto di visione, bambini che giocano tra le opere d’arte e che spiaccicano il naso sulle vetrine per vedere meglio, adulti esigenti che con gli occhi osservano, scelgono e pongono sotto esame quello che vedono, abbellimenti lungo il percorso fatti di cartigli e didascalie ad impreziosire il prodotto finale e all’uscita quel profumo di colore, di vernici, di polvere e di storia che si appiccica alle narici e ai vestiti.

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Arte pornograficamente proibita. L’oscenità del “già”.

 

Pubblicato il 28 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Volevo essere come quei popcorn
Che non scoppiano
Quando stanno sul fuoco
Ma io avevo sottovalutato la pericolosità
di un petardo inesploso
(La fortuna che abbiamo, Samuele Bersani)

Non esistono forme d’arte che, alle soglie di quasi un ventennio del 2000, non siano state sperimentate, dalla provocazione, all’abilità tecnica, al creare e cercare nuovi artisti.
Tutti hanno provato tutto, tutto si è visto, nessun tabù, la vita, la morte, le funzioni corporali, il coito, tutto è stato messo in scena nel calderone contemporaneo e sembrano lontani anni luce ormai le provocazione Futuriste, le Fontane duchampiane rovesciate, le scatolette di Merda d’Artista di Piero Manzoni

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Meteorismo nell’arte. Flatulenti discorsi che non sanno di niente…

Pubblicato il 03 giugno 2016 in http://vecchiatoart.blogspot.it

Chi si batte con la merda si lorda sia che vinca, sia che perda
(Proverbio popolare)

Nell’arte spesso ci si trova davanti ad opere di pura inconsistenza, fatte di nulla, senza capo né coda, senza un significato logico o un sistema estetico che possa soddisfare la visione.
Nulla. Quindi se un’opera d’arte non provoca nessun tipo di emozione, che sia di disgusto o piacere ma pur sempre emozione, a che cosa siamo di fronte? Al nulla, appunto.
Indecifrabili segni, spruzzate di colore, colate di materia, non sono da annoverare sotto la nomea di “opera d’arte” se non accompagnate da un significato leggibile o descrivibile.

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