La Storia Infinita. Turn around Look at what you see

Sei nato in Italia, un Paese alquanto strano, sei sostenuto quando non sei nessuno e quindi non rechi danno o fai del male, sei odiato, criticato, insultato quando invece poi sei riconosciuto e piaci alla maggior parte delle persone.
Sei nato in Italia, una nazione che trasforma da secoli le sue puttane in Santi e si fregia di avere più poeti, santi (appunto) e navigatori del mondo. L’Italia, paese del nonsense culturale, dove lo scrigno è aperto a tutti e dove l’arte, la musica e la letteratura hanno dato i natali agli artisti che hanno lasciato l’impronta in ogni angolo della Terra.
Sei nato in Italia, un posto che non investe nella ricerca, nello studio e non guarda affatto il suo territorio se non grazie ai volontari, alle persone che per amore e per follia si prendo la briga di conservare memorie storiche e preservare il futuro, gente di buon cuore che col tempo si è incattivita ed è diventata xenofoba, omofoba, razzista e corrucciata nei confronti della vita.

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Produco. Dunque sono? Artisti tra i social e il saper fare

Quantificare l’arte solo in base al mercato, ai costi e alla quantità di opere vendute non è certamente il metro di giudizio corretto per identificare un artista.
Jeff Koons con i suoi 90 miliardi di dollari per la scultura “Rabbit“, un coniglietto in acciaio inossidabile, è ora l’artista vivente, con relativa opera, più quotato del mondo!
Davvero si pensa che più costo e vendo più valgo? Più quoto più sono? Non esiste affermazione più assurda per essere definiti “artisti”!

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Tieni il tempo e tienilo per te

“Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano.
Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.”
(Confucio)

Situazioni, storie, ricerche, vissuto personale… quante cose ancora si devono mettere in campo per parlare di arte? Un artista deve sempre svelare se stesso e le proprie emozioni o si accontenta di essere patina superficiale senza grattare lo spazio sottostante? Oltre ciò che si vede, oltre la tela dipinta, la scultura plasmata, la traccia di ciò che è stato e che ora è si ritrova nel visibile, nell’opera finita, ma oltre l’immagine c’è la storia di chi ha usato i colori, le forme e si è posto un solo obiettivo: creare.

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ARS – Artisti in rete solidale

Un virus, il COVID-19, una pandemia mondiale che azzera le distanze fisiche e allarga quelle virtuali, tutto rimesso in discussione: il senso del tempo, l’economia, la vita stessa.
Che cosa conta e che cosa risulta ora superfluo? La carenza del contatto fisico, la libertà di muoversi, le cose da vedere e da condividere, la paura degli altri, la voglia di fare qualcosa per chi si trova ora in un momento difficile ed è impotente di fronte alla malattia che toglie letteralmente il respiro ai nostri giorni. La quotidianità è cambiata, tutto si ridiscute e le emozioni si amplificano. Che cosa fare in un momento così difficile per l’uomo? Come sostenere e rendersi partecipi nell’aiuto? Certo, in primis restare a casa, seguire le regole imposte, essere consapevoli del notevole sacrificio richiesto fatto soprattutto per il rispetto della vita, propria e del prossimo.

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ETEREA – personale di Barbara Pigazzi

E’stata inaugurata sabato 8 febbraio 2020 alle ore 17.30 presso Palazzo Angeli a Padova la mostra fotografica “Eterea” dell’artista padovana Barbara Pigazzi.
Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e curata da Enrica Feltracco con introduzione critica di Massimiliano Sabbion, la mostra è un percorso di una quarantina di opere fotografiche che raccontano e riflettono la personalità di Barbara Pigazzi in un viaggio tra le immagini e gli scatti in bianco e nero di corpi, paesaggi, orizzonti che si perdono nell’infinito a raccontare la sensibilità che appare per mezzo della fotografia.

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FURORE: da oriente a occidente

Inaugurata sabato 25 gennaio 2020 alle ore 18.00 presso la Galleria Cavour di Padova la mostra “FURORE: da oriente a occidente” esposizione collettiva di alcuni dei maggiori artisti del Novecento internazionale.
Organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in coproduzione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza e resa possibile grazie al prezioso contributo degli sponsor Assioma Service Broker di Assicurazioni, Firmagroup, Bottega Immobiliare e Yourbanflat, l’esposizione sarà un percorso di circa 60 opere, provenienti da collezioni private di tutta Italia, per raccontare le riflessioni e le rivoluzioni dell’arte straordinaria del Novecento in un appassionante viaggio che, dal Giappone arriva fino agli Stati Uniti passando attraverso il Vecchio continente.

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Dissolvenze. Viaggio all’interno della mostra. Appunti e visioni di una visita guidata.

Il Monte di Pietà a destra, la maestosa severità del Duomo davanti con a fianco il Battistero decorato da Giusto de’ Menabuoi, il Palazzo Arcivescovile a sinistra e la piazza centrale che tutto abbraccia. Davanti, dirimpetto al Duomo, si apre il ghetto ebraico e camminando sui sampietrini si ripercorrono strade antiche, memorie e ricordi di un tempo passato che si accavallano al presente caotico fatto di traffico d’auto, biciclette e motorini, gente che parla al cellulare o che si isola con le cuffiette ascoltando musica.

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DISSOLVENZE – Museo Diocesano di Padova

DISSOLVENZE

26 Ottobre 2019 – 30 Novembre 2019

Museo Diocesano, Padova

Inaugurazione, sabato 26 Ottobre 2019, ore 18.00

MV Eventi e il Museo Diocesano di Padova presentano la mostra “Dissolvenze”, curata da Enrica Feltracco, Massimiliano Sabbion e Matteo Vanzan.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 26 Ottobre alle ore 18.00 nelle splendide sale del Museo Diocesano di Padova
47 artisti nazionali e internazionali più il Poetic Hotel racconteranno la loro idea di dissolvenza nell’arte oggi, attraverso pittura, scultura, fotografia, video art e installazioni.

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“Sensi” personale di Luigi Marano

I miti classici, le storie che profumano di ricordo e di passato, la musica che scalda l’ambiente, la luce che entra dalle finestre e illumina forme e colori realizzando una realtà che si bilancia tra i sogni e il mondo contemporaneo, sono la serie delle sensazioni provate davanti ai lavori dell’artista Luigi Marano, padovano ma cittadino del mondo dal quale preleva suoni, profumi, colori.

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